Economia e Società

Il local marketing e la data science: quale futuro punti vendita.

Il local marketing orientato ai punti vendita è diventato uno dei filoni portanti del digital marketing, che da molti non addetti è visto come qualcosa che riguarda prettamente l’e-commerce, la dove invece questo riguarda una fetta non marginale del mondo del marketing digitale.

Pensiamo a come le piattaforme di Google Ads e Facebook Ads, le quali coinvolgono anche l’advertising su Youtube e Instagram, hanno la possibilità di profilare e geolocalizzare le campagne pubblicitarie per località, per raggio territoriale e addirittura per indirizzo IP, permettendo cosi di indirizzare l’advertising anche a singole vie di città ed a specifici territori geografici.

Tutto questo come coinvolge il mondo degli store fisici in un ottica futura? sicuramente il local advertising è una relatà già oggi, sarebbe sbagliato infatti parlarne solo come qualcosa di orientato al futuro, anche se questo in Italia è ancora di fatto assai poco utilizzato, va detto però che il markeing e la pubblicità dei negozi fisici in futuro viaggerà sempre più online e sempre più in coesione con il mondo della Data Science.

La Data Science come ponte fra la pubblicità digitale e le esigenze del cliente

La Data Science è una grande opportunità per gli stores del futuro. Grazie all’advertising sui grandi player del web, i punti vendita potranno conoscere e intercettare in modo assai mirato il loro pubblico, rendendosi capaci di cogliere le esigenze del cliente nel momento in cui queste sono maggiormente vive, la dove il cliente si muove in un raggio territoriale prossimo al negozio stesso.

Sempre meno volantinaggio, cartelloni pubblicitari e altri metodi di pubblicità vecchio stile dunque, e sempre più inserzioni su Facebook, Instagram, Google e portali web di rilievo nazionale tramite il display advertising. Gli stores potranno cogliere cosi il grande vantaggio di poter ampliare la qualità della comunicazione con dei contenuti molto più coinvolgenti ed emozionali  che utilizzano formati video, video banner, stories e gallery di immagini, oltre al mondo del sonoro fatto di parole e musica.

Si delinea sempre più uno scenario dove la comunicazione acquisisce un potenziale e una centralità maggiore rispetto al passato, un ambito che coinvolge da un lato la Data Science come tecnologia in grado di studiare i clienti nelle loro ricerche, desideri e indici di gradimento, dall’altro come strumento per migliorare il livello qualitativo del messaggio pubblicitario grazie ad una maggior qualità e quantità di informazioni sul pubblico, quali: gusti, comportamenti e desideri manifestati attraverso l’utilizzo di smartphone e desktop Pc.

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Data Science e digital stores

La Data Science dunque non è solo quella tecnologia che le aziende possono mettere in opera tramite software evoluti all’interno dei loro punti vendita, fatta da sensori che acquisiscono informazioni di gradimento e di comportamento dei clienti nei momenti di shopping, ma è anche quella realizzata dai grossi player del web attraverso l’utilizzo di cookies ed altre tecnologie digitali che riescono a veicolare un messaggio pubblicitario molto preciso e “just in time” ossia nei momenti che precedono o in modo concomitante il momento dello shopping stesso. 

L’integrazione e la connessione di dati fra la Data Science dei gorssi player del web quali Facebook, Instagram, Google, Whatsup e quella realizzata dalle aziende relativamente ai propri punti vendita, sarà la sfida tencologica del futuro prossimo relativamente alle grandi aziende del franchising e non solo.

Un ecosistema tecnologico esperienziale quale paradigma degli stores degli anni a venire.

Chi prima arriverà a creare un ecosistema tecnologico capace di coniugare marketing esperienziale, retail software, data science e tecnologia web, saprà raggiungere una posizione di vantaggio competitivo rispetto ai competitor.  

Essere dunque dotati di sistemi teconlogici moderni permetterà un passaggio più rapido ed efficace anche verso possibili nuove tencologie in auge negli anni a venire, potendo preparare solide basi per il marketing territoriale nei prossimi decenni.

Redatto da: Antonino Merlo